GENOVA.
Un patito di zapping sportivo, pervicacemente attaccato al suo posto davanti al video nonostante il rigoglio della primavera, nella giornata di sabato potrebbe aver assistito tra le varie possibilità di scelta, ai seguenti eventi sportivi: Arezzo - Genoa valevole per il nostro campionato di serie B, Italia - Galles, (Sei Nazioni di rugby) e Barcellona - Real Madrid (Liga spagnola). Noiosa fino a sfociare nel soporifero la prima sfida, veri concentrati di emozioni, palpitanti e bellissime le altre due. Ma se questo patito teledipendente avesse il cuore foderato di rossoblù, subito il punto di vista cambierebbe, e persino la ninna-nanna di Arezzo acquisterebbe sfumature incoraggianti: basterebbe riandare con la memoria al tipo di emozioni che suscitava il Genoa in edizione da trasferta in questi ultimi periodi per salutare con gioia l'avvento di una partita condotta finalmente in porto dal dai ragazzi di Gasperini senza gli immancabili patemi d'animo e attentati alle coronarie. D'altronde bisogna rassegnarsi al fatto che la squadra di Gasperini, (per ora, si spera) non sia più in grado di offrire con continuità fiumi di calcio-champagne come ad inizio stagione, quando il tridente offensivo segnava con devastante regolarità e la manovra corale della squadra era supportata da un 'elastico' dei centrocampisti esterni inarrivabile in serie cadetta. Di quel gioco che faceva stropicciare gli occhi e scomodare precedenti illustri (il Genoa di Scoglio, quello di Bagnoli) rimane un possesso di palla comunque in genere di parecchio superiore, come minutaggio, a quello dell'avversario, e ahimè, una congenita tendenza ai black out difensivi, non più coperta dalle 'mirabilia' offensive. Per questo il fatto che da Arezzo il Genoa sia tornato con la rete imbattuta, e tutto sommato, con il portiere chiamato solo ad interventi di routine, potrebbe essere considerata una nota di confortante speranza per il futuro: in attesa che ritrovi la mitraglia, è bene che il vecchio, adorabile Pennuto impari a coprirsi. In un campionato di serie B tradizionalmente durissimo, reso quest'anno ancora più spietato dalla temporanea epifania juventina tra i cadetti, la continuità di risultati può essere la vera arma vicente rispetto alla qualità superiore di un gioco brillante ed emozionante, sì, ma che si è in grado di sostenere solo quando la tenuta atletica dell'intero gruppo è allo zenit. Ma l'Arezzo è ultimo in classifica...Daccordo, ma a parte il fatto cheha fermato Juve e Napoli e brutalmente impallinato il Rimini, è dimostrato che il Genoa, con vero slancio democratico, sia tendenzialmente propenso a cedere punti alle squadre di modesto o basso lignaggio, come ricorda la sconfitta di Pescara su un campo che per tutto il resto delle partecipanti al campionato è un simpatico albero della cuccagna. Il Genoa ha il vantaggio, rispetto a quasi tutte le dirette concorrenti, Piacenza escluso, di dover giocare nove partite sulle sedici che mancano alla fine della regular season a Marassi: terreno in cui bene o male, grazie anche al pubblico, riesce quasi sempre a cavarsela riportando a casa la vittoria. Se il trend dovesse confermarsi anche da qui a giugno ben vengano noiosi pareggi esterni: rispettando la vecchia cara Media Inglese si andrebbe sparati in serie A... A proposito di emozioni, questa è la settimana del ritorno di Cosmi a Marassi...L'ultima volta che calcò l'erba del Venerabile Catino fu in occasione del maledetto Genoa - Venezia che sembrava sancire il ritorno del Genoa in A: sapendo (chi più di lui?) della legittima fame di massima serie che ha il popolo in rossoblù, come può giocarci contro?
Giuseppe Musso
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