Genoa, vietato ai deboli di cuore, di Giuseppe Musso

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ascaso1972
view post Posted on 6/3/2007, 09:01




Articolo pubblicato sul quotidiano on line
Menabonews.it


genoa, vietato ai deboli di cuore

Martedì 6 marzo

di Giuseppe Musso

GENOVA- Dicono che le gioie ottenute dopo un percorso di sofferenza e tra mille difficoltà siano quelle più profonde...Sarà, ma conosco legioni di genoani che si accontenterebbero, per una volta, di gioire meno intensamente, ma almeno senza rischiare le coronarie. Il fatto è che il Genoa non vince una partita con due gol di scarto da metà ottobre (2-0 a Brescia): da allora se è stata vittoria, è stata con il minimo scarto, immancabilmente condita da sofferenze, spesso indicibili.

THRILLING- Genoa - Lecce ne è un fulgido esempio. Per 80 minuti il Vecchio Grifone ha attaccato, non sempre con lucidità, il fortino pugliese, difeso da feroci cultori del fallo sistematico, senza ottenere granchè. Dai e dai, a furia di spinte e sgambetti, il Lecce rimane in dieci per l'espulsione di Arrieta, ridando nuove speranze. Ma la prima cosa di notevole che succede, è il pisolino di De Rosa e la fuga di Osvaldo, sul quale il difensore rossoblù arranca visibilmente impossibilitato a raggiungerlo. A dimostrazione che il tempo è relativo, sono 5-6 secondi di lunghezza infinita: poi il buon Rubinho, anzichè optare per la famigerata uscita da karateca che lo ha reso tristemente famoso, 'accompagna' intelligentemente l'avversario verso la sua destra, rimpicciolendo di fatto lo specchio della porta, fino a costringerlo a tirare sull'esterno della rete. Sospirone di sollievo. Poi arriva, vero e proprio deus ex machina, il rigore a favore. In tribuna stampa il solito bene informato fa notare che il portiere del Lecce Pavarini è stato compagno di squadra di Leon fino a pochi giorni prima, quindi profondo conoscitore del metodo usato dall'attaccante quando è sul dischetto. Ma nemmeno se Pavarini fosse stato convivente, o anima gemella di Leon, avrebbe intuito che l'honduregno stava per calciare la palla al secondo anello...Moto di rabbia. Sembra finita, ma De Rosa, nel suo ruolo nuovo di zecca di centroavanti-ombra, s'inventa un gesto sublime tra il palleggiobrasiliano e il passo di danza, e segna. Entusiasmo alle stelle. Il Genoa può subito raddoppiare e chiudere lì con i cardiotonici, ma Leon, con notevole mira, coglie di nuovo il secondo anello, da 4-5 metri...Attimo di panico. Così il Lecce, che aveva perso tempo durante la gara in tutti i modi possibili, beneficia del recupero-fiume (6 minuti) per sparare le sue ultime cartucce: non fa danni, ma tiene tutti con il fiato sospeso, fino al liberatorio fischio finale.

BORSINO- Il Genoa ha giocato 25 partite di campionato: se le dividiamo in gruppi di cinque, vediamo che il Grifone ha segnato 8 gol nel primo gruppo, 11 nel secondo, 7 nel terzo e nel quarto. Nel quinto, appena concluso, 4: vero che ha giocato tre partite fuori casa terribili, su campi di dirette concorrenti, ma il calo è notevole, se si pensa che la metà delle segnature è arrivata da calcio da fermo. Buona parte del problema è insito nel fatto che l'attacco rossoblù sta attraversando un particolare periodo, tra infortuni e difficoltà di ambientamento. Vediamo, in stretto ordine alfabetico: ADAILTON: capocannoniere del Genoa, ma elemento indispensabile anche nell'organizzazione del gioco. Ai box per la pubalgia, che lo ha trasformato in un brasiliano triste e non per la saudade. Di VAIO: Indietro, specie sul piano fisico. Con la palla a terra mostra sprazzi della risaputa bravura, ma quando tira in porta sembra indossare le infradito: dovrebbe bombardare i portieri, regala loro mazzi di margheritine. Deve ricuperare tono. FORESTIERI: Promettente, ma giovanissimo, non bisogna bruciarlo. GASPARETTO: Non è un campione ma sta diventando indispensabile.Nelle due partite casalinghe disputate ha segnato un gol e procurato un rigore. GRECO: sfortunato, sempre alle prese con infortuni: l'ultimo con il Lecce, proprio quando stava crescendo. LEON: dotato di notevole classe e velocità da scoprire sul lato caratteriale. Ottimo tiratore di punizioni, molto meno di rigori: deve essere più continuo. ROSSI: Gioca in qualsiasi ruolo, e forse questa sua adattabilità è anche il suo limite, specie quandofa l'attaccante. SCULLI In attesa se potrà essere ancora utile in questa stagione.

DESTINI- Strano il calcio, e per questo stupendo: nel breve spazio di un tempo di una partita fa impennare o precipitare i destini di due giocatori in maniera del tutto particolare: Leon entra nel secondo tempo e la sua velocità, condita con la tecnica, mette in crisi la difesa leccese, che accumula cartellini gialli soprattutto per fermare lui, ma sbaglia in maniera clamorosa un rigore. De Rosa, invece, regala ai salentini l'occasione per vincere la partita con un grave errore a centrocampo, ma poi si rifà, segnando il gol decisivo di rara bellezza...

Edited by nord85 - 6/3/2007, 11:09
 
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view post Posted on 6/3/2007, 09:26

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non so quanto possa interessare ai belini qui ma..va bè..io non tocco nulla.. :)
 
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nord85
view post Posted on 6/3/2007, 11:09




chiaramente è spam,cmq riporto tutto l'articolo e chiudo
 
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2 replies since 6/3/2007, 09:01   267 views
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