Ragazzi, se volete salvarvi non fate quella faccia, di Mauro Barberis - professore ordinario di filosofia del diritto

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Zueni_Manin
view post Posted on 10/11/2009, 09:21




Ragazzi, se volete salvarvi non fate quella faccia
di Mauro Barberis
>
> Un aggiornamento per i quattro lettori che seguono il caso di Stefano
> Cucchi: il geometra romano trentunenne ammazzato in carcere a Roma, dopo
> essere stato arrestato e processato per direttissima per il possesso di
> venti grammi di marijuana. Non sono più indagati solo i carabinieri e le
> guardie carcerarie, per omicidio preterintenzionale, ma anche i medici che
> avrebbero dovuto curarlo, questi per omicidio colposo.
> Stranamente, non risulta che i tanti difensori nostrani della vita e del
> crocifisso - quelli che volevano imporre l'idratazione forzata a Eluana
> Englaro, in stato vegetativo da diciassette anni - abbiano speso una sola
> parola per questo autentico Cristo in croce, che avrebbe potuto essere
> salvato, forse, semplicemente dandogli da bere.
> Non so voi, ma dinanzi a tutto questo ho pensato immediatamente ai miei
> figli (io ne ho due) i quali, nella loro beata ignoranza, credono di
> vivere in un Paese civile, e pensano di poter andare in giro liberamente,
> senza prendere precauzioni. Evidentemente, non è così: per fare un solo
> esempio, il nostro Paese - forse come effetto dell'ormai lontano G8
> genovese -è uno dei pochi che non ha mai recepito il reato di tortura,
> fregandosene delle convenzioni internazionali. Noi ci accontentiamo di
> molto meno: fingiamo di perseguire l'immigrazione clandestina benché, se
> lo facessimo davvero, le nostre carceri esploderebbero definitivamente;
> peggio ancora, autorizziamo le ronde, o meglio le autorizzeremmo se sin
> qui le richieste pervenute non fossero solo sei.
> Comunque sia, come padre e come giurista, credo di dover rivolgere qualche
> consiglio ai nostri ragazzi: un po' per celia, e un po' per non morire.
> Primo consiglio, curare maggiormente l'aspetto fisico; smettetela di
> girare con i capelli lunghi e i vestiti stracciati: qualche naziskin
> annoiato potrebbe scambiarvi per clochard e metter subito mano alla tanica
> di benzina. In particolare, sforzarsi di non somigliare a immigrati: pare
> che Federico Aldrovandi - il diciottenne ferrarese ammazzato nel 2005 da
> quattro poliziotti, poi condannati in primo grado a tre anni e mezzo di
> carcere, senza scontare un giorno - avesse la colpa di somigliare a un
> albanese; lo stesso Cucchi forse sarebbe ancora vivo, se qualcuno si fosse
> preso la briga di accertare che lavorava e abitava con la famiglia.
> L'ideale, dunque, sarebbe girare in giacca e cravatta, come un
> narcotrafficante colombiano; ma forse basta anche un look strafottente,
> alla Fabrizio Corona: tutto, purché non sembrare un povero cristo, l'unico
> soggetto davvero a rischio. Naturalmente, evitate di andare in giro con
> medicine o polverine, subito scambiate per stupefacenti; se poi uno ha
> malattie, come il povero Cucchi, e deve girare con farmaci salvavita,
> allora è meglio che se ne stia a casa.
> In ogni caso, guai a uscire senza documenti o, peggio, con carte di
> identità munite di quelle foto-tessera da macchinetta che conferirebbero
> un aspetto patibolare anche a Don Bosco; oltretutto, in caso di decesso, i
> giornali pubblicano subito la fototessera, sicché il malcapitato si gioca
> anche qualsiasi possibilità di riabilitazione.
> Ma soprattutto, benedetti ragazzi, mai uscire di casa senza il numero di
> telefono di un avvocato di fiducia o, meglio ancora, di un parlamentare
> amico: l'unico che abbia il diritto di venirvi a trovare in carcere se
> cadete dalle scale, un'eventualità che fuori è statisticamente
> inesistente, mentre in galera pare sia abbastanza comune.
> Infine, se proprio va tutto storto, e vi beccano senza numeri di telefono
> o documenti, toglietevi dalla testa di fare gli eroi. Confessate subito
> tutto ciò che vi chiedono di ammettere, anzi dichiaratevi pentiti e
> disposti a collaborare; denunciate immediatamente i complici, anche se non
> li avete mai visti né conosciuti, purché siano abbastanza ricchi e potenti
> da fare colpo sugli inquirenti. Poi aspettate fiduciosi la scarcerazione:
> dopotutto, siamo o non siamo uno Stato di diritto?
>
> Mauro Barberis è professore ordinario di filosofia del diritto
> all'Università di Trieste.
 
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