Assalto israeliano alla nave dei pacifisti

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volagrifo
view post Posted on 31/5/2010, 21:49




Assalto israeliano alla nave dei pacifisti
10 morti, tensione tra Tel Aviv e Turchia

La marina abborda in acque internazionali una nave turca della "Freedom Flotilla", organizzata dalle Ong e carica di aiuti. Ankara protesta, poi ritira il proprio ambasciatore in Israele. A Istanbul in migliaia contro il consolato di Tel Aviv. Onu, convocato il Consiglio di sicurezza

GAZA - Medio Oriente in fiamme, alta tensione attorno alle ambasciate di Israele e Onu in fibrillazione dopo la morte di 10 membri della Freedom Flotilla, convoglio di Ong 1 in navigazione verso le acque territoriali di Gaza con un carico di aiuti umanitari, uccisi nella notte durante l'abbordaggio ad opera di commandos israeliani. Secondo l'emittente Al Jazeera, sei vittime sono di nazionalità turca, per Al Arabiya i turchi sono nove, mentre gli altri attivisti uccisi sono di origini arabe. Vi sarebbero anche 26 feriti, di cui uno grave, mentre l'esercito israeliano parla di quattro soldati feriti. La Farnesina conferma la presenza di italiani a bordo ma esclude che ve ne siano tra le vittime. In un primo tempo si era parlato di 19 vittime, ma il numero totale resta comunque incerto.

La nave. Teatro dell'accaduto una nave turca, la "Mavi Marmara", obiettivo del blitz portato dai commandos di Tel Aviv tra le 4,30 e le 5 del mattino a circa 75 miglia dalle coste israeliane. Che l'incidente sia avvenuto in acque internazionali è l'unico elemento in comune tra le versioni dell'accaduto fornite dai responsabili di Freedom Flotilla e le fonti della difesa di Tel Aviv, che ha imposto la censura ai media d'Israele. Cosa abbia indotto i militari israeliani ad aprire il fuoco contro i militanti delle Ong è tutto da chiarire. E non sarà facile, visto il reciproco scaricabarile in cui si sono prodotte in queste ore le parti in causa.

Nave in porto, attivisti arrestati. Dopo l'assalto, le navi della "Freedom Flotilla" sono state dirette verso i porti israeliani di Haifa e Ashdod, dove la "Mavi Marmaris" è arrivata nel pomeriggio con a bordo più di 500 attivisti. Secondo la tv satellitare Al-Arabiya, un'ottantina di pacifisti sono stati arrestati e tradotti in carcere dalle autorità israeliane, il resto potrebbe essere espulso.

La dinamica. In passato, le missioni pacifiste non erano mai riuscite a oltrepassare il blocco israeliano attorno alle acque territoriali di Gaza. Questa volta la situazione è precipitata finendo in un "massacro", come denuncia il presidente dell'autorità palestinese Abu Mazen, che ha indetto tre giorni di lutto nei territori. La difesa israeliana descrive "spari dalla nave" contro i commando che si apprestavano a salirvi a bordo, "passeggeri armati di coltelli" che tentano di strappare le armi ai soldati". "Di fronte alla necessità di difendere la propria vita, i soldati hanno impiegato dei mezzi anti-sommossa e hanno aperto il fuoco" è la prima, logica conclusione delle autorità militari israeliane. Più tardi, di fronte alle proteste, nelle piazze come nelle sedi diplomatiche, il generale Avi Benayahu, portavoce dell'esercito israeliano, ammette che l'operazione si è svolta in acque internazionali e ricorda che dal 1993, anno degli accordi di Oslo, Israele ha mantenuto il controllo delle acque territoriali a largo della striscia di Gaza per una distanza di 20 miglia. "Capire le dinamiche dell'incidente è fondamentale per attribuire le colpe" l'ultima parola del generale, che dice di ignorare da chi sia partito l'ordine di sparare. Nel frattempo, il ministero degli Esteri fa sapere di aver trovato armi a bordo della Flotta.

Il video. Per avvalorare la tesi di una "reazione" delle proprie forze armate a un attacco da parte dei militanti delle Ong a bordo della "Mavi Marmara", la difesa israeliana diffonde un VIDEO 2, accompagnato da un commento in sovrimpressione. In cui si descrive, in sequenza, il "primo soldato ferito e gettato sul ponte sottostante", l'"attacco per mezzo di una spranga di ferro", poi con "un grosso oggetto metallico", le "decine di passeggeri scatenati che picchiano un soldato israeliano e tentano di sequestrarlo". E ancora, il "lancio di una granata assordante" e di "una bottiglia molotov" contro i militari.

Armi a bordo, la smentita delle ong. "E' una bugia, non abbiamo aperto il fuoco" la secca replica di Greta Berlin, leader del Free Gaza Movement, una delle ong che ha organizzato la flottiglia della pace. Ma ben presto è chiaro che il vero braccio di ferro di Israele non è con i pacifisti ma con la Turchia, anche perché tra le vittime pare vi sia un deputato turco. Un confronto duro, che avviene mentre i leader dei due paesi sono lontani. Il premier israeliano Benjamin Netanyhahu viene richiamato in patria dal Canada, prima tappa di una visita in Nord America. Inizialmente decide di non annullare l'incontro previsto domani con il presidente Usa Barack Obama, poi la radio militare annuncia il suo ritorno in patria. Nessuna esitazione per il primo ministro Tayyip Erdogan, impegnato in un viaggio ufficiale in America Latina, che sulla via del ritorno definisce "terrorismo di Stato" il blitz israeliano contro la nave turca.

La Turchia. Ad Ankara, mentre il vicepremier Bulent Airnc tiene una riunione di emergenza con, tra gli altri, il ministro dell'Interno, il comandante della Marina e il capo delle operazioni dell'esercito, viene convocato l'ambasciatore israeliano Gaby Levy al ministero degli Esteri per denunciare un attacco "inaccettabile", dalle "conseguenze irreparabili" e per annunciargli una "perentoria reazione". In particolare, all'ambasciatore le autorità turche chiedono la consegna al più presto dei cittadini turchi rimasti feriti. Poi il governo di Ankara rompe le relazioni con Tel Aviv e richiama in patria il suo ambasciatore. Il tutto mentre almeno 5mile persone si ritrovano a Istanbul tra il consolato di Israele e la centralissima piazza Taksim in segno di protesta, con la polizia che fatica a contenere la rabbia popolare. A quel punto, Israele chiede ai propri cittadini presenti in Turchia di lasciare immediatamente il paese e di rientrare in patria per non esporsi a ritorsioni. Intanto Ankara chiede alla Nato una riunione straordinaria a livello di ambasciatori: il blitz israeliano è equivalente, per le autorità turche, all'aggressione a un membro dell'Alleanza Atlantica. La riunione si terrà domani a Bruxelles, presieduta dal vice segretario generale della Nato, Claudio Bisogniero.

La protesta. La protesta esplode anche nelle piazze palestinesi, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. A Gaza City, chi attendeva al porto l'arrivo delle navi con gli aiuti passa dalla speranza alla rabbia, gruppi di manifestanti sempre più numerosi cominciano a radunarsi in centro, soprattutto dopo l'appello di Hamas all'intifada contro tutte le ambasciate di Israele nel mondo e dopo l'invito del capo del governo "di fatto" di Gaza, Ismail Hanyeh, a dar vita a una "giornata della collera" contro "i crimini sionisti". Quando si diffonde la voce che nell'assalto dei commandos israeliani è rimasto gravemente ferito lo sceicco Raed Sallah, leader del Movimento islamico nel Nord di Israele che vive a Um el-Fahem, la polizia eleva lo stato di allerta nelle zona del Wadi Ara (60 chilometri a nord di Tel Aviv). In Giordania, alcune centinaia di manifestanti chiedono l'immediata chiusura dell'ambasciata israeliana ad Amman. Tafferugli anche in Israele, all'Università di Haifa, la più multietnica fra le maggiori città, fra studenti arabi ed ebrei.

"Israele, persa ogni legittimità internazionale". Il tutto mentre a Teheran il presidente Ahmadinejad lancia nuovi anatemi di fuoco contro la violenza dei sionisti e un centinaio di persone si ritrova davanti agli uffici dell'Onu gridando "morte a Israele". Le notizie allarmano il Palazzo di Vetro. Così, mentre il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon condanna l'azione militare di Israele, il Consiglio di sicurezza, presidenza di turno libanese, convoca una riunione straordinaria per affrontare la situazione. Dove il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, tuona contro Israele. "Ha perso ogni legittimità all'interno della comunità internazionale", "un atto di barbarie", "un assassinio di Stato", le espressioni usate dal capo della diplomazia di Ankara, che conclude chiedendo un'inchiesta urgente sull'accaduto. "Deve partire immediatamente".

"Pacifisti con altri fini". Davanti al Consiglio di Sicurezza, la replica di Israele arriva per voce del vice-ambasciatore all'Onu, Daniel Carmon. Che accusa apertamente la flottiglia delle Ong attaccata dai militari di Tel Aviv di avere "altri fini", diversi da quelli umanitari. "Che pacifisti sono quelli che usano mazze e prendono le armi dei nostri soldati, puntandole poi contro di loro?". L'intervento di Carmon chiude la sessione pubblica del dibattito e i 15 membri del Consiglio si riuniscono a porte chiuse



mi limito a postare...commenti da fare ce ne sono ben pochi...
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view post Posted on 7/6/2010, 08:53
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incontinenzia deretana

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Il fatto poi che abbiano sequestrato tutto il materiale video e abbiano mostrato al mondo solo due minuti di robaccia pesantemente editata, rende evidente che in tutte quelle immagini non c'è niente a supporto della versione israeliana, che è anzi roba da tener nascosta.

Ora l'esercito israeliano dice che ad attaccare i suoi prodi sono stati 50 mercenari turchi, appositamente addestrati. La prova sarebbe nel fatto che hanno trovato in tasca ad alcuni di loro fino a diecimila dollari: il prezzo pattuito.

Una bestialità che non si ascolta, c'è davvero da chiedersi che gente sia quella che s'inventa copioni tanto scadenti. Non ha senso che un mercenario vada in azione portandosi dietro la paga, non ha senso la figura dei mercenari cucita addosso a persone che hanno storie lontanissime da esperienze belliche o militanze violente. Non ha senso che 50 mercenari si presentino al confronto con i commando israliani contando solo su quello che riescono a trovare sulla nave, perché le "armi" mostrate sono oggetti normalmente presenti su tutte le navi.

La balla servirebbe a giustificare la resistenza "nonostante" il rude attacco dei commando, cominciato con spari e lanci di granate stordenti, come quella che in un video si vede rilanciata su un gommone israeliano e attribuita ai "terroristi" dl commento israeliano.

In questa trasmissione da bordo si capisce chiarmente che prima di scendere a bordo i militari israeliani avevano già ferito diversi passeggeri:

La linea ufficiale israeliana è quella della legittima difesa, ma diventa sempre più difficile sostenere che i morti hanno aggredito i soldati che si sono presentati sparando e lanciando granate. Legittima difesa la loro, semmai, perché quando ti sparano non ti chiedi proprio se sono proiettili di gomma (che non fanno bene lo stesso) o di piombo ed è abbastanza normale che t'incazzi se ti trovi a tiro uno di quelli che ti hanno sparato. Non serve essere fanatici islamici:

"L'ex marine, Kenneth Nichols O'Keefe è giunto a Istanbul da Tel Aviv, sulla via per l'Irlanda, con il viso coperto da ecchimosi, secondo l'agenzia. «Abbiamo bloccato tre soldati dei commando israeliani. Ci hanno guardato...Hanno creduto che volevamo ucciderli, ma li abbiamo lasciati andar via», ha raccontato, aggiungendo di aver preso l'arma di uno dei militari per scaricarla. O'Keefe, reduce della guerra del Golfo del 1991. Qui il sito di O'Keefe, che non è stato ucciso, ma sottoposto a numerosi pestaggi in seguito.

link e video alla fonte

Un marine americano in mezzo agli islamisti feroci? Non stupisce che la notizia della sua presenza e le sue dichiarazioni girino quasi clandestinamente.

E che fanatici omicidi sono mai quelli che, dopo averli disarmati, non uccidono gli odiati israeliani, ma li affidano alle cure dei medici, come dimostrano le foto pubblicate dal giornale turco Hurriyet? Non è nuovo questo impulso israeliano a credere che quello che non si riesce a risolvere con la forza si possa risolvere con più forza, così come non sono nuovi esiti ovviamente tragici a decisioni prese seguendo idee tanto elementari quanto brutali.

I fanatici non c'erano proprio e una volta che si è messa male per i commando il nervosismo ha avuto la meglio sul resto e si è pensato di risolvere il problema sparando? Impossibile fermare l'assalto e comunicare al mondo che i commando non erano riusciti a salire a bordo, erano stati disarmati, picchiati, catturati e curati dai pacifisti, una vergogna insostenibile per un'unità d'élite e anche per il governo israeliano, da risolvere subito ad ogni costo. Anche a costo della vita dei dimostranti, che notoriamente in Israele vale di meno di altre.

Pacifista non vuol proprio dire che devi star lì a farti sparare, sennò quelli che tengono per chi ti spara, poi ti dicono che sei un pacifinto e amico dei terroristi. a resistenza a un attacco del genere non autorizza nessuno a uccidere, tanto pi è dimostrato che non si voleva la morte dei soldati e infatti nessuno ha ucciso i soldati israeliani pur avendoli in proprio potere. Ma i nostri guerratonti sono ormai abituati così e reagiscono come il cane di Pavlov, è sembrato per un attimo di tornare ai primi tempi della guerra in Iraq, quando Betulla e i suoi amici ci dicevano che Saddam ci avrebbe distrutto e che eravamo tutti traditori in combutta con il nemico, con l'islamico che vuole violare le nostre terre, le nostre donne e anche orifizi riservatissimi del nostro corpo.

La legittima difesa vale anche per i pacifisti e di solito si muove sulle linea della cronologia dell'aggressione e sull'esistenza di pericoli reali. Indubbiamente i commando rappresentavano una minaccia reale alla vita di quelli a bordo ed erano impegnati in un'azione violenta e armata (peraltro in territorio sotto sovranità turca), invocare per loro la legittima difesa è assurdo, la responsabilità per quei morti non può che essere piena.

Gli assassinati, infine, se anche avessero aggredito per primi e se non avessero avuto titolo a difendersi dall'attacco alla nave, potevano comunque essere fermati con proiettili non letali, visto che sono stati tutti colpiti da vicino da parecchi colpi, ben pochi mirati alle gambe, troppi alla testa, troppi alle spalle. Le autopsie dicono anzi di modalità di tiro per le quali i proiettili di gomma avrebbero ucciso comunque, gli addestratissimi commando potevano quindi sparare meno, sparare con proiettili di gomma e li avrebbero uccisi lo stesso, la volontà d'uccidere è cristallina e la legittima difesa funziona solo se si uccide come extrema ratio, misura estrema e senza alternative.

Un commando lo sa e lo vuole, quando spara a una persona in testa da vicino. Non c'è nessun appiglio per la legittima difesa e uscite come quella sui mercenari peggiorano solo la situazione, chi mente tanto sfacciatamente finisce per danneggiare la credibilità dell'intera propaganda bellica.

Incidentalmente: dichiarare ufficialmente una cosa del genere significa ammettere che 41 terroristi violenti e sanguinari, colpevoli di aver tentato di assassinare soldati israeliani, sono stati lasciati andare senza alcuna accusa.

Il che riporta alla questione di inquadrare quelli che azzardano queste uscite e cosa li convinca che roba del genere, possa avere qualche efficacia nell'attirare simpatia alla causa. Almeno una certezza però questa storia ce la consegna: quali che siano i motivi di uscite del genere, sono affidate a personale rozzo e scadente.

Sulle altre imbarcazioni, dove non hanno incontrato resistenza violenta, gli israeliani hanno picchiato lo stesso parecchie persone e alcune le hanno anche ferite seriamente, ma anche tutti gli averi dei passeggeri, medicinali a parte, sono stati loro rapinati e mai più restituiti: denaro, attrezzature audio e video, cellulari.

Una maniera curiosa di operare "controlli" in alto mare, lasciando in mutande i controllati, sequestrati in alto mare senza che avessero commesso nessun reato e senza che rappresentassero nessuna minaccia per Israele, accusati di essere terroristi e infine derubati di tutto. Ma anche per questo ci sarà sicuramente una spiegazione ridicola, se i media o qualche politico porrà la questione e confesso di coltivare una certa curiosità, fino ad ora i fan d'Israele interpellati hanno schivato la questione.

Molto discutibile è anche il fatto che gli israeliani abbiano evacuato immediatamente i loro feriti e lasciato gli altri, anche gravi, soccorrendoli solo più tardi, ma anche a questo sarà data sicuramente spiegazione. C'è solo da attendere e restare a vedere se e quando smetteranno di farsi del male con questa storia e nel frattempo registrare la smentita ufficiale di un'altra balla dell'esercito israeliano: quella secondo la quale gli assassinati avevano legami con al Qaeda.

Aggiornamento.

Incredibile, Claudio Pagliara in serata è stato protagonista di un servizio al telegiornale, nel quale, oltre a ribadire le posizioni israeliane e ignorare completamente le ultime notizie, ha detto che uno dei "terroristi" a bordo avrebbe avuto "legami con al Qaeda". Poi ci si chiede perché qualcuno consideri Palgliara un infiltrato israeliano in RAI dopo la cacciata del suo predecessore, sgradito a Tel Aviv.

Link e video alla fonte
Related Link: http://mazzetta.splinder.com/post/22832772...lle-isr...-nude
 
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view post Posted on 10/9/2020, 10:35
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Ciao ragazzi, mi fa molto piacere che ci sia qui un topic che affronti questo triste argomento, vi faccio i miei complimenti perché sono pochi coloro che osano mettere in discussione l'operato degli israeliani. no
Ovviamente sono con voi fino all'ultima virgola.
 
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view post Posted on 25/8/2021, 15:24
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Nulla. Forum morto... E vabbè mea.
 
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