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Genova: Addio al Ferraris? 20.11.2008 07.49 di Redazione TMW. Fonte: di Filippo Podestà per ILRECA.IT Sembra sempre più vicina l'ora dell'addio allo stadio Ferraris, non soltanto da parte della Sampdoria, la quale ha sempre palesato la volontà di realizzarne uno di sua proprieetà, ma anche da parte del Genoa. Situazione che ha subito drastici cambiamenti nelle ultime settimane, durante le quali le due dirigenze hanno registrato un avvicinamento e un'unità d'intenti che non si vedevano da tempo. Il Comune, ente proprietario dell'impianto, non è più in grado, né dal punto di visto economico né da quello tecnico-organizzativo di far fronte alla gestione. Anche perché si tratta di uno stadio che in tempi brevi necessiterà di ulteriori interventi, imposti dall'Uefa e ciò significherà andare incontro ad altre spese, finanziate con denario pubblico. Negli ultimi anni, numerose e ripetute sono state le rizollature, che comunque hanno garantito una tenuta modesta, senza dimenticare i tornelli e i segiollini nelle due gradinate. Sforzi notevoli quelli compiuti dal Comune, che ha cercato di mantere il Ferraris quanto più aggiornato possibile: tuttavia, giustamente, è stato deciso mettere all'asta lo stadio, il cui prezzo è stato in 35 milioni di euro.
A questo punto si aprono scenari molto interessanti. La Sampdoria, ha da tempo presentato un progetto per la realizzazione del nuovo stadio, per il quale l'area individuata sarebbe quella di Sestri Ponente; oltre a tale costruzione si darebbe vita ad una generale riqualificazione della zona. Su di essa però gravitano gli interessi di troppi soggetti, a cominciare dall'aeroporto per passare all'autorità portunale. Infatti, l'idea di Garrone, anziché essere appoggiata politicamente, ha trovato numerosi ostacoli: questa è senza dubbio la nota dolente, perché si cerca di scoraggiare un investimento che potrebbe garantire finalmente il primo stadio di proprietà di un club in Italia, seguendo quanto avviene in Inghilterra ad esempio.
Per quanto riguarda la linea di pensiero del Genoa e della sua dirigenza, in un passato più o meno recente, sussisteva l'intenzione di rilevare il Luigi Ferraris (ovviamente ad un prezzo molto più basso di quello richiesto) e di provvedere poi alla sua gestione e valorizzazione. Tuttavia, occorre precisare che lo stadio, è ubicato in un'area assai complicata, precisamente al centro del quartiere di Marassi; secondariamente, esso necessiterrebbe non soltanto a breve termine, ma anche nei prossimi anni, di investimenti di grossa portata. Non bisogna dimenticare poi che la tifoseria rossoblù risulta fortemente legata e affezionata allo stadio, tanto è vero che esso è definita dai sostenitori del Grifo, "la casa del Genoa": di conseguenza, occorre tener presente anche questo fattore "psicologico", prima di prendere iniziative forti.
Comunque, tutto lascia intendere, che all'interno della società, siano state effettuate delle valutazioni, che potrebbero aver fatto cambiare idea al presidente in primis. Un'alleanza Garrone-Preziosi, diretta alla costruzione in comune potrebbe a questo punto non essere più utopia.
Nel giro di pochi anni si potrebbero avere davvero impianti polifunzionali di proprietà dei club. Gli stessi Moratti e Della Valle, senza tralasciare Lotito e la Juventus, sono pronti a trasferirsi e ad abbandonare l'attuale domicilio. Questi "traslochi" sarebbero resi possibili anche dai grossi finanziamenti provveniente da terzi; nel caso di Garrone, l'investimento verrebbe coperto quasi totalmente da una finanziaria olandese.
Gli stadi moderni, devono produrre redditività e non generare solamente dei pesanti costi. Prendiamo l'esempio dei soliti impianti inglesi: essi non soltanto sono stupendi dal punto di vista strutturale (erba, gradinate…) ma consentono alle società di generare profitti, perché al proprio interno presentano ristoranti, pub, cinena e palestre. Quindi non risultano operativi solamente nei week-end come avviene in Italia, ma sono funzionanti per tutti i restanti giorni della settimana.
E il Ferraris? Nel caso dovesse così concludersi la questione, l'impianto verrebbe ovviamente venduto e poi demolito, in versione Wembley. Al suo posto, un'area residenziale facilmente collocabile nel difficile quartiere di Marassi e in aggiunta possibili zone "verdi". Il Comune, intascando parte o tutti i milioni richiesti, avrebbe la possibilità di ammodernizzare e migliorare i vari impianti sportivi presenti sul territorio del capologuo ligure e soprattutto vedrebbe finalmente terminare l'incubo relativo alla gestione del Ferraris.
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